A cura di Edoardo Ruini
Il mondo è cambiato, rispetto a quello che ognuno di noi conosce. Numerose guerre
hanno sconvolto e distrutto la sua bellezza, lasciando, agli abitanti del 2919, un
mondo che ha perduto i suoi colori e la sua intensità. E come il pianeta, anche
l’uomo è cambiato, buttandosi alle spalle e dimenticando i fondamentali valori del
passato e adorando un nuovo dio, la tecnologia più avanzata al pari di una nuova
religione e dispensatrice di valori. È in questo mondo che Blake è costretto a vivere,
in quest’epoca nella quale sembra non ritrovarsi, che gli sembra sbagliata, come un
pesce costretto a vivere sugli alberi. Si sente fuori posto da sempre, da quando, in
misteriose e sconosciute circostante, è rimasto orfano, da quando gli abitanti della
piccola città di Vrbi Road hanno iniziato a considerarlo strano e ad emarginarlo.
Simone Alessi, al suo esordio letterario, riesce e portare il lettore in un mondo
lontano e diverso, ma straordinariamente attuale, un mondo in cui ci si sente
inadeguati, in cui un ragazzo non riesce a trovare il proprio posto, a provare quel
senso di appartenenza. Crea il personaggio di Blake con accortezza e bravura,
tratteggiando la sua vita iniziale, facendoci conoscere un ragazzo solitario,
affascinato da un’antica bellezza, da un’arte che, nel resto del mondo, non esiste
più. Lo conosciamo come un ragazzo normale, fino alla sera in cui Luce si presenta ai
suoi occhi, fino alla sera in cui tutto il suo mondo e il suo essere viene sconvolto,
quando tutte le sue convinzioni crollano come un castello di carte. E, insieme a Luce,
si manifestano altre persone che gli sembrano familiari, come gli echi di un sogno
alle prime luci dell’alba. Si ritrova costretto a seguire Morte, Hecate e Enom che lo
accompagnano lungo il sentiero dei ricordi, di valori ed emozioni dimenticate, di
religioni cancellate, giungendo a conoscere una parte fondamentale di Blake, una
parte del suo essere rimasta sopita per troppo tempo: Selene.
Alessi, con classe e bravura, narra di un mondo futuristico ma con piccole perle
sull’arte e la letteratura passata e presente; narra della crisi del protagonista
rispetto ad una appartenenza negata, di un difficile percorso di accettazione di un
lato di sé, di una dualità che spaventa, senza preoccuparsi di giungere a trattare
temi discutibili e oscuri, senza censure e con una straordinaria apertura mentale,
senza timore nel descrivere i pregiudizi degli uomini, la brutalità e cecità degli esseri
divini, facendo ricorso, senza alcuna remora, anche a immagini crude e violente.